Certo, il Pd panunziano come dice il commissario provinciale di Forza Italia non può tenere in panchina una classe dirigente del calibro di Romoli e Marini, che può fare la differenza per la Tuscia. Insomma, rappresentano il valore aggiunto all’incapacità del Pd panunziano in Provincia.
La segretaria del Partito democratico, senza neppure ringraziare il governo nazionale e quello regionale di centrosinistra, che hanno incrementato le risorse della Provincia, ovviamente per non disturbare i forzisti, ascrive al merito di Nocchi, Panunzi e Battistoni il risultato.
Ci rassicura, anche, che continuerà a dialogare con tutti e a “gestire il potere” da soli. Alle amministrative prossime la segretaria del Pd conferma, rispondendo a Italia Viva e a Beni comuni, che la collocazione è chiara: non dice quale, forse sarà come a Blera, dove alle ultime consultazioni amministrative si è fatto l’accordo con Forza Italia senza nessuna coalizione di centrosinistra.
Una prospettiva asfittica che avvantaggia la destra e relega sempre più all’isolamento il Partito democratico. Forse c’è chi crede che si vinca solo volando basso, rasoterra, conquistando voti singoli di preferenza. Che brutta fine ha fatto la sinistra a Viterbo, la provincia che ha dato i natali a Petroselli. Ma il Pd panunziano crede in un Pantheon rivisitato, geneticamente modificato.