La maggioranza contro natura sinistra-destra, inventata e diretta da Panunzi e Battistoni per governare la Provincia e spartire tutto quello che c’era da spartire in base a un accordo di potere trasversale, che non ha nulla a che vedere con la politica, non esiste più. Fratelli d’Italia e Lega hanno lasciato il campo, restano dentro il Pd panunziano, rappresentato dal presidente Nocchi, e Forza Italia con il “sempre verde” Giulio Marini e Alessandro Romoli. Quest’ultimo è stato tentato fino all’ultimo di andare con la Lega, ma poi evidentemente è stato impossibilitato a farlo in virtù dei patti stretti sulla via di Canepina e su quella di Proceno in tempi non sospetti. Con la Lega ha trattato, ha amoreggiato, ma sul più bello si è tirato indietro.
E’ questa la sintesi politica della giornata odierna, giacché a Palazzo Gentili sono andate in scena la discussione e l’approvazione del bilancio. Diciamo subito che esso è stato approvato (c’erano comunque i numeri per farlo), ma senza i voti di Lega e FdI, che hanno resistito alle avances di Panunzi e alle pressioni del senatore di Proceno anche in ordine ad eventuali rimpasti delle deleghe.
Cosa abbia portato a questo repentino cambio di scenario ancora non è dato saperlo nei particolari. Ha sicuramente influito l’approssimarsi delle elezioni comunali, se è vero che sarebbe stato difficile replicare anche nelle amministrazioni locali l’esperimento fatto a Viterbo. E senz’altro ha avuto il suo peso anche la situazione di Talete, rispetto alla quale domani i sindaci sono chiamati a votare l’ennesimo aumento delle bollette. Un provvedimento, questo, molto impopolare, oltre che pericoloso vista la situazione in cui versa la società. Di fronte a ciò è probabile che FI e Lega non se la siano più sentita di fare la ruota di scorta a Panunzi e Battistoni, tanto più se, come si dice, tutte le decisioni importanti sui temi più caldi della Tuscia in questi mesi le hanno prese sempre loro due, lasciando credere agli altri di condividerle tutti insieme.
Tecnicamente, ora la maggioranza è formata da otto membri: sette consiglieri più Nocchi in quota sinistra Pd: Lina Delle Monache, Lina Novelli, Maurizio Palozzi, Carlo Postiglioni, Eugenio Stelliferi (Tuscia democratica); più il vicepresidente Alessandro Romoli e Giulio Marini (Forza Italia). L’opposizione può contare invece su cinque consiglieri: i leghisti Costa e Perlorca, i Fratelli d’Italia Gianluca Grancini e Roberto Camilli (Tuscia tricolore), e il consigliere Fabio Valentini (Per i beni comuni).
Come è normale che sia, si ristabilisce una normale dialettica tra una maggioranza e una minoranza. D’altra parte, al netto del Covid, il grande inciucio finora non aveva prodotto alcun risultato.