Nuovo esposto della minoranza di Sutri sulla gestione dell’acqua.
“E’ ormai la terza volta – spiegano i consiglieri del gruppo misto Amori Matteo Amori, Nunzia Casini, Ferdinando Maggini e Alessio Vittori – che siamo costretti ad esporre alla Prefettura, alla Asl e alla Procura della Repubblica la non normale gestione della potabilità delle acque da parte del Comune di Sutri. Da circa un anno il Sindaco Sgarbi ha spalancato le porte della maggioranza al rappresentante della minoranza Luigi Di Mauro che nella sua veste di vicesindaco e di assessore ai lavori pubblici ha amministrato molto male la gestione della potabilità delle acque erogate dai tre pozzi comunali”.
I fatti. “Già lo scorso dicembre – dicono – notammo che le analisi delle acque mostravano valori di arsenico e fluoruri non conformi alla norma, ma nessuna ordinanza di non potabilità veniva emessa da parte del sindaco o del suo vice fino al 20 febbraio. Così è capitato anche a giugno, quando la Asl comunicava al Comune di Sutri valori di arsenico oltre la norma per due dei tre pozzi (21 e 22 μg per litro) ma anche in questo caso nessuna ordinanza sindacale di non potabilità veniva emessa prontamente”.
E arriviamo a oggi: “L’ultimo episodio accaduto in questi giorni riguarda una nota inviata dalla Asl al nostro Comune in cui si avvisava che il valore di arsenico era pari a 25 μg per litro (fuori limite) e contestualmente si invitava il primo cittadino ad emettere la giusta ordinanza contingibile ed
urgente di non potabilità delle acque. Ma questo non è stato fatto. Perché?
A Sutri la gestione delle acque e degli impianti è ancora in seno al Comune… di fatto il sindaco è il gestore”.
Matteo Amori, Nunzia Casini, Ferdinando Maggini e Alessio Vittori sostengono quindi non di non essere “più disposti, insieme ai cittadini – ad assistere inermi ad una gestione poco seria, priva di informazioni ufficiali, confusa, spesso in contrasto sia con i risultati delle analisi interne che con i valori riscontrati dalla Asl tramite l’Arpa Lazio. E’ inammissibile che non vengano emesse ordinanze di non potabilità delle acque anche quando il
gestore (sindaco-vicesindaco) è a conoscenza dei valori fuori norma relativi
all’arsenico e ai fluoruri. Il sindaco Sgarbi è il primo responsabile della salute dei cittadini. Dovrebbe anche verificare l’operato del suo poetico vicesindaco e non condividere con lui soltanto l’amore per la bellezza. Confidiamo nell’interessamento immediato da parte degli organi preposti.
La salubrità delle acque e la salute dei cittadini sono priorità che vanno tutelate e gestite in maniera limpida”.