
Dopo il terremoto del novembre 1980 non c’era la didattica a distanza, non c’erano i bonus, non c’erano i social e la scuola, la danza, il karate, anzi in verità non c’erano nemmeno ospedali e coperte. Ma c’era la dignità di non lagnarsi, e quella generazione non andò a scuola per mesi ma oggi sono laureati e diplomati e non credo che siano cresciuti con il “buco” di cultura di un anno. Impariamo dalla storia e andiamo avanti senza fare sceneggiate.
(Ripreso, per invitare tutti a una riflessione più pacata sugli eventi di questi mesi, dalla pagina Facebook del movimento politico Resistenza)