“L’allarme lanciato dal presidente regionale della Società italiana di medicina d’urgenza ed emergenza Giulio Ricciuto sulla situazione degli ospedali laziali è impressionante. Se la Regione e la Protezione civile non corrono ai ripari corriamo il rischio di fare saltare le emergenze non solo del Covid ma di tante altre patologie con i pronto soccorso e i reparti che non reggeranno questa pressione”.
Così Egidio Gubbiotto, segretario del comparto sanità della Confael, la Confederazione autonoma europea dei lavoratori. Gubbiotto ricorda che “ci sono tecnologie italiane invidiate in tutto il mondo, ad esempio il settore dei mezzi speciali e dei moduli espandibili di grandi dimensioni in grado di erogare servizi di primo soccorso, tracciamento tamponi, terapie semi-intensive e intensive e servizi chirurgici fruibili dagli ospedali in casi di incremento della capacità produttiva. Prima della pandemia nel nostro Paese c’erano 5.179 posti letto in terapia intensiva. Altri 1450 sono stati aggiunti negli ultimi mesi per aiutare appunto gli ospedali a gestire l’emergenza. Ora questa emergenza si sta facendo più pressante, come ha giustamente fatto presente Ricciuto. Ma siamo indietro, ecco perché questa tecnologia può assorbire gran parte del servizio di emergenza non solo per il Govid ma anche per il primo soccorso e gli interventi chirurgici urgenti”.