Via libera al medico scolastico nel Lazio. Firmata infatti dalla Regione un’ordinanza che rende operativo un ordine del giorno a firma di Roberta Lombardi approvato in Consiglio regionale lo scorso 30 giugno.
L’ordinanza dispone l’attivazione immediata da parte delle Asl delle procedure per ricercare i medici, gli infermieri e gli assistenti sanitari da dedicare all’attività di prevenzione e controllo dell’infezione da SARS-CoV 2 nelle scuole e per i servizi educativi nel Lazio. Tali professionalità saranno acquisite anche attraverso la stipula di specifici contratti libero professionali e attraverso l’utilizzo delle graduatorie delle procedure concorsuali già in corso. In caso di nuove procedure saranno aperte anche ai laureati in medicina e chirurgia iscritti all’ordine e non in possesso delle specializzazioni secondo quanto autorizzato dalla normativa nazionale vigente. Sarà compito della Direzione regionale salute definire il fabbisogno e il numero dei professionisti sanitari da impiegare presso ciascuna Asl. Si stima un fabbisogno di circa 500 unità. Questa ordinanza si inserisce nel quadro già avviato delle equipe anti-Covid per le scuole. Questi professionisti saranno coordinati dai referenti individuati dai Dipartimenti di prevenzione.
“E’ di queste ore – commenta la capogruppo del M5S in Consiglio regionale e già deputata 5 stelle – la bella notizia di questo importante risultato: una vittoria al servizio di studenti, genitori, insegnanti e di tutta la comunità scolastica che ci rincuora in questo momento così delicato in cui ci prepariamo a cominciare l’anno scolastico alle prese con le misure di sicurezza anti Covid. Ora vogliamo un medico in ogni scuola d’Italia”.
“L’importanza del medico scolastico – aggiunge – va oltre l’emergenza Covid: si tratta di una figura di riferimento per i nostri bambini e i nostri ragazzi all’interno degli istituti, che sono il primo osservatorio fuori dalle famiglie anche su altri tipi di problematiche, dai disturbi alimentari al bullismo. Il mio auspicio è quindi che questa misura non sia considerata solo in relazione all’attuale pandemia ma che sia estesa a tutto tondo nell’ottica di una visione allargata e integrata dei concetti di salute e benessere e che il Lazio faccia da apripista affinché sia estesa a tutte le altre regioni, così come già successo con la ricetta dematerializzata, approvata grazie a noi in Regione Lazio e poi adottata dalla Protezione civile a livello nazionale”.
“Ora Zingaretti – conclude – porti questa determina in conferenza Stato-Regioni e lavori per estenderla in tutta Italia”.