E’ un fatto che la candidatura a Civita Castellana di Andrea Testarelli nella lista SiAmo Civita per Luca Giampieri sindaco sia un’anomalia destinata a far parlare oltre i confini della città della ceramica. Testarelli è da sempre infatti un esponente della sinistra locale, proveniente oltretutto da una famiglia storicamente schierata contro la destra.
Durissima la posizione del segretario del Pd locale, Mattia Catalani: “Dopo la spartizione dei comuni della Tuscia, avvenuta nei tavoli romani e viterbesi, come conferma il capogruppo di FdI di Viterbo in un’intervista, apprendiamo che, oltre ad ex consiglieri della lega, anche un ex consigliere comunale vicino al Pd, con una lunga storia personale e familiare di sinistra e che fino a ieri era nelle nostre chat, è confluito in FdI ed ha improvvisamente abbracciato la fiamma tricolore. Tutto è legittimo, ma transumanze come questa fanno pensare che ci sia qualcosa di più dell’adesione ad un progetto politico. La sensazione forte è che sotto il nome e la casa di FDI si stia ricostruendo una commistione di interessi trasversali, che non ha il sapore di un’apertura al civismo, ma di una politica vecchia e da superare. Una politica in cui manca il pensiero e l’ideale, ma i principi vengono sacrificati per l’esercizio del potere”.
Ovviamente, respingono le accuse il diretto interessato e l’entourage di FdI, che “rispetto alle fantasiose esternazioni del segretario del Pd di Civita Castellana”, si legge in una nota, chiariscono “che Andrea Testarelli non ha aderito a Fratelli d’Italia ma si è candidato nella lista civica SìAmo Civita perché ha una stima personale verso il candidato sindaco Luca Giampieri e ne condivide il progetto politico. Nessun interesse trasversale quindi, bensì la dimostrazione di una maturità di pensiero che ha condotto ad una scelta concreta e sincera, superando le schermaglie ideologiche di un partito alla deriva che, evidentemente, non sa neanche più quali siano i propri principi”.
Ad onor del vero va però detto che la marcia di avvicinamento tra FdI e alcuni ambienti della sinistra – sinistra del Pd in particolare – come dimostra il grande inciucio in Provincia, non è cosa di adesso. Motivo per cui l’esistenza di un patto tra gli eredi di Alleanza nazionale e, qui a Viterbo, il partito (di sinistra) della Regione appare ogni giorno di più una realtà. Una realtà non certo nata sulle idee, ma evidentemente su altre basi.