Oggi alle 19, in piazza Cavour a Tarquinia, l’inaugurazione di DiVino Etrusco. “Fino al 23 le vie e le piazze del centro storico della cittadina etrusca – fa sapere il Comune in una nota – si animeranno all’insegna del buon vino, dell’allegria e del divertimento”.
Non mancano però le proteste. Era opportuno, visto l’aumento dei contagi, autorizzare la manifestazione? Molti ritengono di no. Tra loro Luisa Ciambella, capogruppo del Pd a Viterbo, che ha scritto al riguardo una lettera al prefetto.
“Mi trovo – dice – a trascorrere le ferie a Tarquinia Lido e ho avuto modo di vedere come spesso, a prescindere dalla volontà dei cittadini, ci si trovi in condizione di assembramento involontario, in modo particolare sul lungomare o in prossimità dei locali. Questo accade per la grande quantità di turisti che grazie al cielo hanno deciso di trascorrere le loro vacanze sul nostro litorale. Tuttavia anche alla luce del nuovo decreto governativo uscito lo scorso 16 agosto, che dispone la chiusura delle discoteche e delle sale da ballo e l’utilizzo della mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 del mattino, mi chiedo se sia opportuno mantenere la manifestazione DiVino Etrusco. Nessuna volontà di interferire su scelte altrui, ma la necessità di condividere una riflessione seria. Se ad oggi è stato annullato il Trasporto di Santa Rosa a Viterbo, sono state annullate tutte le feste patronali garantendo talvolta solo la parte religiosa, ma non quella goliardica, non si comprende fino in fondo la necessità di mantenere il DiVino Etrusco favorendo assembramenti involontari in questo momento di aumento repentino di contagi soprattutto tra i giovani”.
“La manifestazione – prosegue Ciambella – è un ottimo evento di promozione della città di Tarquinia, ma, prevedendo delle degustazioni di vino, inevitabilmente le persone non potranno mantenere la mascherina. Sono tra quelli che pensano che quest’anno le vacanze andavano fatte in Italia e se possibile all’interno della propria Regione, mi rendo conto che non esistendo provvedimenti normativi in questo senso così restrittivi ognuno agisce secondo scienza e coscienza, ma in caso di pandemia dobbiamo anteporre la tutela della nostra salute e quindi quella delle nostre comunità a qualsiasi diritto individuale. Solo il buon senso e il rispetto per se stessi e per gli altri ci potrà aiutare. La mia vuole essere una riflessione di buon senso, sono certa eccellenza che chi sarà chiamato a decidere e controllare lo farà prevalere su tutto per evitare una minaccia vera: la sottovalutazione che ora più che mai sarebbe imperdonabile”.