Continua la “maratona” per l’acqua termale e il termalismo. Dopo il Bullicame e le Zitelle, l’altra mattina, un folto gruppo di cittadini si è dato appuntamento davanti alla sede delle ex-terme Inps, esponendo cartelli e chiedendo a gran voce la riapertura dell’impianto chiuso nel 1993 e lasciato in stato di abbandono.
A organizzare la manifestazione sono stati il comitato “Lavoratori ex Terme Inps” e l’associazione “Solidarietà cittadina”, con la collaborazione dell’ex-presidente dell’associazione “Il Bullicame”, Giovanni Faperdue. “Se ci fosse una reale volontà politica si potrebbe far ripartire questa economia – ha detto Maria Immordino, dell’associazione Solidarietà cittadina – il termalismo è una risorsa enorme per Viterbo e per i suoi giovani”. “C’è il potenziale per una grande espansione termale – dichiara Franco Marinelli, del comitato Lavoratori ex-Terme Inps – quando l’impianto dell’Inps era aperto venivano persone da tutto il Centro Sud e si era creato un indotto che dava lavoro a tante ditte locali. Ci auguriamo che il progetto di Federterme sia approvato al più presto e l’iter sia rapido anche in Regione.”
“Le ex Terme Inps sono state lasciate in uno stato vergognoso di abbandono – dichiara Giovanni Faperdue – il termalismo può essere il volano per il rilancio dell’economia non solo di Viterbo, ma per tutta la provincia. La maratona continuerà, non molliamo”.