Dopo i contratti interinali sottoscritti un anno fa, di cui beneficiarono persone vicine agli ambienti politici, Talete, nonostante il debito milionario, prevede di prendere in carico nei prossimi mesi altre dieci persone. Sempre con contratto interinale (sei mesi rinnovabili altri sei). Tutte le unità saranno destinate al front office. L’operazione per sei mesi costerà 208 mila euro, di cui il 10 per cento andrà all’agenzia.
Tutto ciò è scritto in una determina (la 274 dell’8 giugno) firmata dal direttore generale Alessandro Fiaschetti, con la quale la società avvia una procedura negoziata per l’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro. Come motivazione della nuova infornata, come si legge nella stessa determina, “i sempre più numerosi adempimenti imposti dalle nuove disposizioni emanate dall’Arera, che prevedono sanzioni per il mancato rispetto dei tempi delle prestazioni rese agli utenti e che hanno significativamente aggravato il settore gestione clienti”.
Durissimo il commento di Bengasi Battisti, coordinatore provinciale della lista Per i beni comuni: “Talete continua a spremere i cittadini per coprire i soliti sprechi. Ancora lavoro interinale, consulenze d’oro, importanti spese per software di gestione non utilizzato e il tutto senza un miglioramento dell’efficienza, con l’acqua che si trasforma in una merce solo per pagare sprechi e clientele. Per questo occorre ancora ribadire la necessità di una gestione di diritto pubblico e partecipata che possa mettere fine a questa insopportabile situazione”.