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Home » Politica » Completamento di Belcolle, tutto tace. La Asl batta un colpo

Completamento di Belcolle, tutto tace. La Asl batta un colpo

7 Maggio 2020

C’ è stata e c’è l’emergenza sanitaria, ma a distanza di 6 mesi dalla   risoluzione contrattuale dei lavori di completamento del corpo A3 di Belcolle è lecito domandarsi se qualcosa s’è mosso in direzione di un nuovo affidamento e di una ripresa dei lavori.

A sollevare la questione sono alcuni rappresentanti di Italia Viva in provincia di Viterbo Mauro Miracapillo, Elena Angiani e Angelo Rocchi.

“Per sottolineare l’importanza della questione – dicono – richiamiamo le parole della stessa Asl nel comunicare la revoca dell’appalto: considerando l’importanza e il valore strategico del completamento dell’ospedale di Belcolle (…) Il completamento del corpo A3 dell’ospedale di Belcolle è atteso da anni dalla popolazione e dagli stessi professionisti della sanità (…) La Asl di Viterbo individua in questa opera il naturale compimento del lavoro svolto (…) per attività, servizi e nuovi modelli di assistenza, di cura e di orientamento dei cittadini che, nell’ottica della continuità tra ospedale e territorio, e all’interno della rete ospedaliera aziendale, individuano in Belcolle il nodo centrale di questa organizzazione complessa (…) L’Azienda si impegna a rinviare a un successivo provvedimento l’affidamento dei lavori di completamento del blocco A3, assumendo l’impegno di privilegiare tutti i percorsi più celeri consentiti dalla normativa vigente. L’emergenza sanitaria – continua Italia Viva – ha  evidenziato le criticità della attuale situazione, per cui anche la dotazione limitata  di spazi, strumenti, risorse ha comportato una corrispondente limitazione delle prestazioni ordinarie, con il differimento di tanti percorsi terapeutici con conseguenze non certo positive per lo stato di salute di tanti cittadini. Una situazione che realisticamente, per evidente ragioni di cautela e gradualità, non potrà non protrarsi ancora. Quindi se il completamento di Belcolle era una priorità strategica prima, ora diventa una necessità assolutamente straordinaria”.

“Abbiamo sostenuto già da tempo – concludono – col  piano shock cantieri  la necessità di un intervento deciso per il rilancio delle opere pubbliche; ora questa richiesta trova una ulteriore  e più stringente ragione nell’intraprendere subito azioni di contrasto al crollo del Pil attivando ogni opportunità produttiva. In questo contesto riproponiamo la questione: la Asl comunichi se in questi 6 mesi qualcosa s’è mosso e si adoperi casomai, la giunta Zingaretti, anche nel confronto col governo nazionale perché opere come il completamento di Belcolle possano essere avviate con procedure di assoluta urgenza”.

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