Psicosi da Coronavirus. Non solo tra i cittadini, ma purtroppo anche tra alcune autorità pubbliche. Emblematico il caso di Tuscania, dove il sindaco, Fabio Bartolacci, ha fatto chiudere la scuola elementare per la presenza di una bidella che nei giorni scorsi era stata al Carnevale di Venezia. La cosa incredibile è che, in barba a qualsiasi prassi, norma e raccomandazione ministeriale, il primo cittadino ha anche avvertito i carabinieri, che sono andati a prelevare la donna, accompagnandola a casa con l’invito a mettersi in quarantena volontaria. Roba da matti se si considera che Venezia non fa parte delle aree rosse, cioè ad alto rischio.
La stessa Asl ha subito manifestato più di qualche perplessità sulla decisione adottata da Bartolacci. Il quale più tardi è stato costretto a ridimensionare l’accaduto: “Non c’è nessun caso di sospetta criticità. Le misure adottate sono solo precauzionali”. E nel tardo pomeriggio, dopo aver convocato una riunione aperta anche alla minoranza, che non si è presentata, è dovuto ritornare sui suoi passi ancora con più chiarezza: “La situazione – ha commentato – è sotto controllo. La scuola riprende l’attività normalmente perché non c’è motivo di fare il contrario. Anzi, c’è una circolare che ci chiede di uniformarci alle decisioni nazionali e regionali e di non fare ordinanze di nostra iniziativa”.
In altre parole, stavolta l’invito a stare tranquillo e a mettersi in quarantena è stato inoltrato a lui.