A Viterbo da venti anni esiste il Centro anti-violenza Erinna. Che però sembra sempre di più non essere preso nella giusta considerazione dalla Regione Lazio, che anzi nega l’esistenza di una realtà di questo tipo.
Per questo le socie e le responsabili del sodalizio – “dopo cinque anni di distorsione della realtà” – vogliono inondare di indignazione la Regione Lazio, promuovendo l’invio, da parte di chi vuole aderire, di una mail a: presidente@regione.lazio.it, asspolitichesociali@regione.lazio.it, assturismopariopportunita@regione.lazio.it, cdelia@regione.lazio.it, mbonafoni@regione.lazio.it, sblasi@regione.lazio.it e epanunzi@regione.lazio.it.
Questo il testo della mail, che chiunque può copiare, incollare e spedire: “Nonostante le dichiarazioni mendaci della Regione Lazio, a Viterbo da venti anni esiste il Centro anti-violenza Erinna. Non è un Centro istituzionale, ma le donne hanno un luogo dove approdare. Continuare a dichiarare che Viterbo è priva di un Centro anti-violenza significa andare contro la convenzione di Istanbul, la stessa legge regionale e, soprattutto, vuol dire danneggiare chi è in difficoltà. La Regione Lazio è invitata a correggere le sue dichiarazioni perché continuano a minare la determinazione di donne che potrebbero rivolgersi al Centro, nonché a disconoscere e svalorizzare la lunga storia di un gruppo di donne che ha creato cultura e consapevolezza, rispetto alla violenza di genere, nel territorio che abita”. Segue firma.