Gira sui telefonini di numerosi operatori sanitari questo messaggio: “A breve inaugureremo il Circolo tematico Pd della sanità provincia di Vt. Vi invito ad aderire al tesseramento. I circoli tematici si occupano delle problematiche aziendali e dei lavoratori. Si può tesserare anche chi è già tesserato presso altri circoli. Maggiori info le trovate nel nuovo statuto o contattatemi senza problemi. Certo di una massiccia adesione, vi auguro una proficua giornata”.
A spedirlo un altissimo dirigente della Asl, responsabile di uno dei settori più importanti della sanità pubblica, da cui dipendono cure e prestazioni ugualmente importanti. Il messaggio è stato spedito sia a dipendenti Asl che a lavoratori di case di cura private.
Il fatto merita una riflessione: svolgere attività politica nei luoghi di lavoro è assolutamente legale e legittimo, ma è opportuno? O meglio: è opportuno che lo faccia un altissimo dirigente nei confronti di sottoposti o comunque di personale di grado inferiore? Nessuno vuole vietare a nessuno di impegnarsi in determinati ambiti, ma il caldo invito rivolto da un generale alla truppa non può essere interpretato come una sorta di obbligo quantomeno morale a fare ciò che viene consigliato? Che ne pensa la direttrice generale Daniela Donetti?