Falco pellegrino impallinato nel comprensorio del lago di Montefiascone/lago di Bolsena. La denuncia arriva dal Cabs, un’associazione internazionale contro il bracconaggio con sede a Bonn, che ha raccolto una segnalazione dei tecnici della Riserva naturale del lago di Vico. Al povero animale sarebbe stato esploso un colpo di fucile che ha provocato la frattura di un femore. Nel suo corpo i pallini di piombo. “Per il povero falco – commenta il Cabs – la stagione riproduttiva si è conclusa così. Settimane di preliminari, ricerca del sito ed altre azioni volte a mantenere la presenza di un rapace utilissimo all’equilibrio ecologico sono andate distrutte grazie ad una rosa di pallini di piombo”.
I protezionisti apprendono dunque con molta preoccupazione quanto diffuso dalla Riserva naturale, ossia che si tratta dell’ennesimo rapace oggetto di atto di bracconaggio nella provincia di Viterbo. Tutto questo “per colpa di una legge vetusta risalente ad oltre un quarto di secolo addietro e con sanzioni (tranne che per la matematica conversione in euro) mai aggiornate”. Questo uno dei motivi che secondo il Cabs contribuiscono a determinare la continuata azione di distruzione dell’avifauna, come di altri animali selvatici, operata dai bracconieri.
“Purtroppo – aggiunge l’associazione – non si tratta di una situazione isolata. Per cercare di fare argine contro il dilagante bracconaggio occorrerebbe potenziare gli organi di polizia specializzati oltre che introdurre, nella legge di settore, i più potenti reati delitti al posto dei più deboli contravvenzionali che ad oggi costituiscono la totalità dei reti venatori”.