Pendolari sempre più sul piede di guerra. “Una parola che ci fa inferocire – dicono – è il termine: step by step. Cioè passo dopo passo. Come se fino ad oggi si fosse fatto qualcosa. Da quando è stata costruita, sulla Ferrovia Roma Nord non si è fatto mai niente. Si sono sperperati i soldi in opere inutili e se questa ferrovia e giunta ai nostri giorni lo si deve alla famiglia Maestri e a tutto il personale, specialmente quello in quiescenza, che, con costanza e dedizione, l’hanno fatta funzionare ricorrendo ad artifici inimmaginabili”.
Tutto questo preambolo per dire che un rappresentante del Comitato dei pendolarti della Roma Nord nell’avvicinarsi a un dirigente della Regione, venerdì scorso, si è sentito rispondere step by step alla domanda sul motivo per cui nel crono-programma dei lavori vengono investiti 10 milioni di euro per le officine dell’Acqua Acetosa, “quando ci sono le grandiose officine di Catalano che, a causa di infiltrazioni di acqua, non possono funzionare e dove gli addetti debbono smettere le riparazioni, causa il rischio di una polmonite”.
La risposta è stata: step by step. Cioè: ora pensiamo all’Acqua Acetosa, poi vedremo se interverremo su Catalano. “Le maestranze che vi lavorano – commenta il Comitato pendolari – possono forse morire? Non sono uomini o forse qualcuno li considera peggio delle bestie?”.
Come riportano i pendolari, “negli ultimi tre anni sono stati stanziati, per il miglioramento e la messa in sicurezza della ferrovia, 90 milioni. Eppure ad oggi essa non risulta ancora in regola e corre il costante rischio di essere chiusa. La velocità ridotta tra 30 e 40 chilometri orari, obbligo di fermata ai passaggi a livello (104), treni soppressi, bus sostitutivi che per capienza non possono sopperire ai treni, corse di bus in ritardo o soppresse, code, rallentamenti sulla via Flaminia e un orario che doveva essere modificato ed ancora è in vigore. I soldi spesi dati ad Atac sono stati 77 milioni più Iva, ciò è scritto nel contratto. I treni soppressi in 5 mesi sono stati 783. Step by step, dove andremo a finire? A Villa Borghese, dopo tre chiusure, si è riaperto il cantiere per la nuova stazione del Flaminio. Ma le prospettive per l’intera tratta fino a Viterbo sono nere. O si corre subito ai ripari o step by step la ferrovia concernente la tratta extra-urbana presto chiuderà”.