Riceviamo e pubblichiamo
Lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ora Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati), è un modello nato a partire dalla sperimentazione del Pna (Programma nazionale asilo) voluta da ministero dell’interno, Anci e Uuhcr nel 2001, poi istituzionalizzato come sistema di accoglienza nazionale con la legge 189/2002. Il Sipromi è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (Fnpsa). A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Alla base del Sistema, collaudato nel corso di quasi due decenni, vi è l’idea che il diritto di asilo sia un diritto universale che afferisce alla grande famiglia dei diritti umani ed è il segno di un progresso civile e democratico acquisito dagli Stati, a fronte di gravi persecuzioni che nel corso della storia hanno colpito tragicamente numerose minoranze o gruppi di persone per la loro appartenenza a religioni, sesso, etnia o fede politica. L’altro elemento distintivo del Sistema riguarda la forma di integrazione che consiste in una presa in carico della persona al fine di accompagnarla verso un pieno inserimento nel nuovo contesto sociale e civile. L’esperienza ha dimostrato che, al contrario delle accoglienze in grandi strutture, sempre a forte rischio di ghettizzazione e conflitti con la popolazione locale, la soluzione dell’accoglienza diffusa si è rivelata di gran lunga più efficace nel favorire percorsi di reale integrazione e capace di mettere d’accordo governi e amministrazioni locali di diverso orientamento politico.Infine altro elemento qualificante del Sistema Sprar/Siproimi è il coinvolgimento delle comunità locali, il ruolo dell’Anci e soprattutto il rigoroso modello di gestione e controllo della spesa che prevede un triplo vaglio, dettagliato al millesimo, operato dall’amministrazione locale titolare del progetto, dal revisore super partes iscritto all’albo, appositamente incaricato e infine dal Servizio Centrale Sprar/Siproimi. Un sistema di spesa che segue su rigidi binari controllati quanto stabilito in sede di progettazione.In provincia di Viterbo i comuni aderenti allo Sprar sono undici: Celleno, Viterbo, Bassano Romano, Oriolo Romano, Acquapendente, Vignanello, Vallerano, Gallese, Corchiano, Vitorchiano e Blera. Nonostante i mutamenti legislativi e l’alternarsi dei governi, il Sistema oltre ad aver aumentato gli standard di qualità garantiti, ha visto un aumento degli Enti locali che sono entrati a far parte della rete, segno dell’evidente efficacia dello stesso.In questi anni sono diverse centinaia le persone singole o in nuclei familiari passate attraverso i progetti nella provincia di Viterbo. Molte di loro, uscite dall’accoglienza, lavorano e si sono perfettamente integrate mettendo a frutto quanto appreso nel percorso formativo offerto loro dagli enti gestori.Il dibattito politico sul tema immigrazione è sempre legittimo se esercitato nell’ambito dei parametri dei valori democratici e dei diritti umani; assume altra connotazione se diviene tema di scontro politico elettorale in forma di propaganda di chiaro stampo razzista. Lo Sprar/Siproimi si può sempre migliorare e magari ampliare coinvolgendo un numero maggiore di Enti locali, ma non è ricevibile alcuna posizione che voglia mettere in discussione un Sistema efficace, sano ed esemplificativo di come l’accoglienza dei migranti forzati sia gestibile in maniera programmata e al di fuori di logiche emergenziali.
Adelio Gregori, sindaco di Vallerano – Giovanni Arena, sindaco di Viterbo – Marco Bianchi, sindaco di Celleno – Emanuele Maggi, sindaco di Bassano Romano – Emanuele Rallo, sindaco di Oriolo Romano – Angelo Ghinassi, sindaco di Acquapendente – Federico Grattarola, sindaco di Vignanello – Danilo Piersanti, sindaco di Gallese – Paolo Parretti, sindaco di Corchiano – Ruggero Grassotti, sindaco di Vitorchiano – Elena Tolomei, sindaco di Blera