Nei secoli fedele al Pds viterbese, il partito cioè che ha gestito Talete in questi ultimi cinque anni sotto le mentite spoglie del Pd, il presidente della Provincia, Pietro Nocchi, pensa che all’aumento delle bollette dell’acqua non c’è alternativa. E’ vero: molto poco di sinistra, la sua visione delle cose, ma di questo ormai c’è poco da stupirsi e d’altra parte se il Pd è ridotto a un partito meno che dimezzato una spiegazione ci deve pur essere. Gli elettori se ne faranno una ragione.
I fatti. Durante un convegno che si è svolto sabato a Palazzo Gentili, organizzato sul Biodistretto delle Forre e della Via Amerina per parlare di risorse idriche e fitofarmaci, il sindaco di Capranica, che è anche e soprattutto presidente dell’Ato, se l’è presa con i colleghi che in questi giorni si sono schierati contro l’aumento delle tariffe chiesto dal presidente di Talete, Andrea Bossola: ”La nostra provincia – ha spiegato – è composta da 60 comuni. Oltre a essere un Ato debole, abbiamo la debolezza di non essere uniti, ognuno va per la propria strada, a volte solo per un discorso politico. Ci sono sindaci che promettono ai cittadini di non fargli pagare l’acqua così hanno più facilità di essere rieletti. Questa cosa non serve più. Se vogliamo garantire un sistema idrico funzionante, pronto ad affrontare il rischio di quella che papa Francesco ha definito la grande guerra dell’acqua, servono strutture per proteggere il bene che abbiamo. La vera battaglia è per non perdere questo bene”.
Insomma, Arena, Giulivi e altri che hanno già risposto no all’intimazione di Bossola secondo Nocchi sono dei populisti. Gente che liscia il pelo all’opinione pubblica. Secondo lui però per pagare di meno un sistema c’è: consumare di meno. La scoperta dell’uovo di Colombo, ma tant’è. “Serve una grande campagna di sensibilizzazione per la riduzione del consumo idrico. Penso – ha aggiunto – a una iniziativa simile a quella che si fa per l’energia elettrica, ‘Mi illumino di meno’. Bisogna dire ai nostri cittadini quali sono le buone prassi per ridurre i consumi e che così facendo si riducono i costi delle bollette. Dall’altra parte, servono investimenti per ridurre la dispersione d’acqua lungo la nostra rete idrica, che al momento si aggira intorno al 40 per cento. Servono strutture in grado di proteggere questo bene – ha concluso -. La vera battaglia è per non perdere il bene che abbiamo sotto il nostro terreno. Che è vero, non si vede, e che per questo non porta consenso, ma è indispensabile”.
Certo, Nocchi non ha spiegato come mai, nonostante tutti i soldi spesi in questi anni, e i debiti accumulati, Talete non sia riuscita a fare uno straccio di investimento per eliminare qualche perdita e risparmiare un po’ del prezioso liquido che scorre sotto i nostri piedi oltre che qualche centinaia di migliaia di euro. Né ha inteso rendere edotto l’uditorio su quali sono gli investimenti che si vorrebbero realizzare con la ricapitalizzazione da 40 milioni e appunto l’aumento delle tariffe. Finora, fino a prova contraria, sono ascoltate tante enunciazioni di principio, belle ci mancherebbe, ma nel concreto zero.
A livello politico resta comunque la figura di un presidente del Pd che si fa rubare dalla destra gli argomenti che stanno tanto a cuore alla sinistra. Il vero dramma, oltre a quello dell’acqua, è proprio questo. Purtroppo, il mondo, caro Nocchi, si è davvero rivoltato.