Altro che agricoltura biologica. In provincia di Viterbo si fa ancora largo uso dei diserbanti, tanto che solo quest’anno sarebbero state vendute 43 tonnellate di glifosato, potente erbicida messo al bando per la sua pericolosità negli Stati Uniti, ma, al contrario, legale in Europa.
Tutto ciò è emerso durante il convegno ”Acqua, un bene essenziale” organizzato dal Biodistretto delle Forre e della Via Amerina e svoltosi sabato a Palazzo Gentili. “Complessivamente, comprese le 43 tonnellate di glifosato – hanno reso noto gli esperti – si stima che nel 2019 in provincia di Viterbo siano state vendute 300 tonnellate tra fitofarmaci e pesticidi. Una quantità – è stato sottolineato – a dire il vero non elevatissima se confrontata con quella di altre regione, ma resta il fatto che parliamo di sostanze pericolose”. La sostanza più veduta in assoluto è appunto il glifosato. Per questo motivo, sempre secondo gli esperti, “un monitoraggio delle acque che non tenga conto di queste sostanze è un monitoraggio cieco”.
In provincia di Viterbo il glifosato è stato messo al bando a Corchiano, Fabrica di Roma, Montefiascone e Gallese. E’ consentito invece a Viterbo, dove il sindaco Arena è del parere che lo vieterebbe solo nel caso giungessero segnalazioni di pericolo da parte della Asl. Dove però tutto tace.
Tutto tace inoltre sull’argomento anche in casa Pds, che pure in questo caso perde una buona occasione per combattere una battaglia di sinistra.