Contributi ad associazioni sportive, manifestazioni culturali, scuola musicale, trasporto alunni e riparazione impianti sportivi. Sono i capitoli di spesa tagliati dal Comune per pagare, per complessivi 78 mila euro, le bollette della piscina. La manovra è stata approvata a maggioranza in Consiglio comunale, ma senza i voti di Fondazione. Tutto normale e fin troppo ovvio, dato che, come insegnano le normi più basilari dell’economia, in tempi di crisi si può rinunciare a tutto tranne che ai beni di prima necessità, ai quali purtroppo non appartengono quelli citati.
Politicamente, dopo settimane di proteste, escono ridimensionati l’assessore alla cultura Marco De Carolis, ma alla luce di quanto denunciato dalla Ciambella sugli incarichi diretti, indirettamente (perdonateci il gioco di parole) affidati, a molti all’interno della maggioranza fa piacere; e i consiglieri delegati allo sport e alla scuola musicale, rispettivamente Matteo Achilli e Paola Bugiotti.
Una notazione a parte la merita il sindaco Arena che nei giorni in cui all’interno della maggioranza infuriava la polemica sui tagli, con tanto di liti tra assessori, disse pubblicamente che si stava sollevando un polverone inutile: “Non è vero che mancano i soldi. E’ tutto un problema tecnico. Il Comune di Viterbo di soldi ne ha in abbondanza”. Appunto, talmente in abbondanza che i tagli li hanno dovuti fare. Un consiglio: caro sindaco, perché ti ostini a voler rappresentare sempre, per qualsiasi cosa, una realtà diversa? Ma credi davvero che a Viterbo portano tutti l’anello al naso? Non lo sai che così facendo offendi l’intelligenza comune?