Lievitano oltremodo i tempi di percorrenza dei trenini della Roma Nord alla luce della decisione di Atac di ripristinare le fermate ai passaggi a livello (30 in tutto) sulla tratta che va da Montebello e Viterbo. Si è trattato in verità di una scelta obbligata a causa delle regole dettate dall’Ansf (Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria) entrate in vigore il 1° luglio scorso. In alternativa, la stessa Ansf avrebbe potuto disporre la chiusura della ferrovia.
Ma la decisione porta disagi su disagi ai pendolari, ormai esasperati. Il grido degli utenti è unanime e si scatena suoi social: “Ma sti mentecatti non potevano pensarci prima”, scrive un utente, che rimarca: “Ora con quale faccia mi chiederanno l’abbonamento che per tornare a casa ci metto quasi tre ore (nella migliorie delle ipotesi)”. Non ha torto, l’utente in questione, visto che le prescrizioni di Ansf erano arrivate ad inizio estete. Insomma, ci sarebbe stato tutto il tempo per ovviare ai disagi dei pendolari incrementando il servizio navette e potenziando i treni nelle fasce “delicate”. Ma su questo punto, non è stato mosso un dito.
“Speriamo che questa nuova disposizione non rallenti oltremodo il servizio perché dubito che peggio di così sia sopportabile”, afferma il presidente del comitato Fabrizio Bonanni, che invita i pendolari a segnalare eventuali ritardi. Dal momento che esisteva un rigido regolamento Ansf, c’è poi chi si chiede che senso abbia pubblicare un orario (uscito ad agosto) sapendo già in partenza che non poteva essere rispettato.