A Viterbo è tutto tremendamente complicato. E’ difficile svolgere anche il mestiere di guida turistica. Di cose da vedere ce ne sono tante, manca però la capacità della politica nel mantenere questi luoghi puliti e fruibili ai visitatori. E’ ormai tristemente noto che a chi visita la città dei papi l’unico ricordo che rimane è quello di una città bella, ma sporca.
Le prime a fare i conti con questo stato di cose sono appunto le guide turistiche che giornalmente devono giustificare ai propri clienti lo stato indecoroso in cui versano anche gli scorci più suggestivi: “E’ facile – dicono alcune di loro aderenti a Confguide – narrare la magnificenza della Viterbo dei papi o della centralità che la città ebbe durante il periodo rinascimentale quando si visitano i monumenti principali o si passeggia per le piazze ed i vicoli. Più difficile è giustificare ai turisti angoli architettonicamente rilevanti deturpati dal degrado, dall’incuria e dall’abbandono”.
“Ormai – continuano – abbiamo finito le scuse e le motivazioni”. Far ammirare i monumenti della città tra erbacce, immondizia varia e veicoli posteggiati ovunque è praticamente impossibile. Quasi un compito da super eroe. “Denunciare – concludono – a volte è necessario, segnalare è un dovere civile e morale, dialogare è una grande opportunità umana e politica. Amare un territorio è la possibilità di preservarlo per chi verrà dopo di noi. Raccontarlo è passione e missione: le guide turistiche fanno sì che questo territorio rimanga nel cuore di chi viene a conoscerlo. Ed un’esperienza positiva è il miglior souvenir che un turista possa portarsi a casa”. Dunque, cosa aspettiamo?