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Home » Società » Ricercatori dell’Unitus al Louvre per analizzare opere d’arte

Ricercatori dell’Unitus al Louvre per analizzare opere d’arte

14 Ottobre 2019

I primi di ottobre è stata avviata un’attività collaborazione tra il Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa (DEIM) dell’Università degli Studi della Tuscia e il Centre de Recherche et Restauration des Museés de France (C2RMF) per attività congiunte di ricerca e sperimentazione nella diagnostica non invasiva delle opere d’arte.  Il C2RMF, che ha sede nel Carrousel del Museo del Louvre, rappresenta un’eccellenza nel panorama europeo per la ricerca scientifica e il restauro dei beni culturali: nei suoi laboratori vengono documentate, analizzate e restaurate le opere d’arte contenute nelle collezioni di più di 1200 musei sparsi su tutto il territorio francese.

Il personale scientifico del C2RMF conta più di 300 esperti tra storici dell’arte, archivisti, ricercatori, ingegneri e tecnici di laboratorio, alcuni afferenti ad importanti strutture di ricerca nazionale come CNRS e CEA. I contatti tra gli esperti del Centre de Recherche et Restauration des Museés de France e quelli del DEIM dell’UNITUS erano stati avviati da qualche tempo fa a seguito di una conferenza scientifica nel corso della quale il C2RMF apprezzò gli strumenti e i lavori  presentati dai docenti dell’UNITUS. Strumenti che non conoscevano  e che ora i francesi vorrebbero acquistare. In seguito ci sono stati alcuni incontri durante i quali gli esperti del Louvre valutarono molto positivamente gli alti standard scientifici proposti dai docenti viterbesi.

Nei prossimi mesi Claudia Colantonio, dottoranda del DEIM svolgerà la propria attività di ricerca in analisi multi-spettrali per la diagnostica non-invasiva dei beni culturali presso i laboratori di imaging del C2RMF, utilizzando la strumentazione HMI-Profilocolore recentemente acquisita dal dipartimento, e ulteriormente sviluppato dal gruppo coordinato dal professor Giuseppe Calabrò e della professoressa Claudia Pelosi di Unitus, nell’ambito di un progetto recentemente finanziato dalla Regione Lazio, in approccio integrato con le tecnologie imaging dei laboratori francesi (radiografia, tomografia a raggi X, 3D imaging delle superfici) oltre che con dati imaging da tradizionali tecniche spettroscopiche di tipo chimico-fisico su diverse opere e dipinti presso il Louvre di Parigi.

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