Un’altra perla dal forziere dei “Bemolli sono blu” regalata ieri sera da Roberto Ciafrei ad un pubblico folto e piacevolmente sorpreso – con la prepotente complicità della chiesa cistercense di San Martino al Cimino – alla guida del coro polifonico “Musica reservata” che mette al sicuro il risultato di questa prima tornata del festival i cui preliminari sulla piscina di Terme dei Papi sono passati alla storia.
Una squadra di voci compatta, all’unisono dai bassi ai soprani, giovane e gioviale, con attacchi sincronizzati e ultime note sfumate tra gli echi delle crociere, impegnata a farci rivivere in chiave moderna le musiche ante e post Controriforma della Schola Romana che accompagnavano le solennità religiose di fine Cinquecento. Recupero prezioso e tanto più gradito se guardiamo ai paesi di origine degli autori, Vallerano, Caprarola, Ronciglione, Soriano nel Cimino, tutti attivi tra il XVI e XVII sec., dai nomi familiari di Giovanni Maria Nanino, Ettore Bernabei, Paolo Agostini, Domenico Massenzio e Francesco Soriano.