“Ci stiamo lavorando, ma la cosa è più complicata di come la mettono. Ho sentito il capo dei vigili del fuoco e ci sono alberi in bilico sulla cresta della frana. Inoltre, vorrei sottolineare che gli abitanti non sono isolati, esiste anche un’altra strada per raggiungere Viterbo”.
Questa è stata la risposta, piena di vorrei ma non posso, di Giovanni Arena al suo stesso consigliere di maggioranza Vittorio Galati in apertura di Consiglio comunale, mercoledì scorso, circa la reale situazione di strada Acquabianca a due settimane dalla frana. Le rassicurazioni di Arena non hanno convinto Galati che ieri mattina, scortato da una delegazione di residenti, è stato ricevuto dal prefetto, Giovanni Bruno, e dal delegato dei Comando dei vigili del fuoco, Giovanni Aloisi. La delegazione ha consegnato al rappresentante del governo un’istanza, con tanto di petizione popolare, con cui si chiede di sbloccare la strada in tempi celeri. Oggi i residenti per arrivare in città sono costretti a percorrere molti chilometri in più.
Il prefetto ha subito dimostrato la massima disponibilità a trovare una soluzione, tant’è vero che già da stamani si partirà con un sopralluogo dei vigili del fuoco specializzati del Gos (Gruppo operativo speciale) per capire come poter riutilizzare la strada in tutta sicurezza. Al vaglio le ipotesi di riaprirla in parte, almeno una carreggiata, o predisporre un percorso alternativo. Il tutto in attesa dell’intervento vero e proprio che ponga fine al problema una volta per tutte. E’ ancora poco, ma se si aspettava l’intervento della politica “avremmo fatto pasqua”, come ha stigmatizzato Galati in Consiglio comunale.

