Che l’accusa parta da uno di Forza Italia, che da sempre si batte contro il giustizialismo (anche mediatico) in difesa del proprio leader Silvio Berlusconi e contro “l’accanimento della magistratura, personale e partitico”, è un paradosso, ma oggi attraverso i social i politici possono dire tutto, anche contraddirsi. Possono vomitare le stupidaggini che vogliono, tanto la gente non ci fa caso (pensano loro).
E’ quello che succede ad esempio a Dario Bacocco che sentenzia su Bibbiano, nonostante la magistratura sia ancora al lavoro per fare luce sulla vicenda: “Comunque – scrive – si sono evoluti… una volta i bambini li mangiavano, ora li affidano. Cambiano i tempi e cambiano pure le mode”. Il riferimento ovviamente è ai comunisti.
Il bello è che nel sorreggere il suo ragionamento l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia si affida ad una notizia di voxnews.info, giornale, se così può essere definito, messo nella black list stilata da bufale.net, sito, quest’ultimo, che va a caccia di fake news sul web. Tutto dire insomma. Il ragionamento che fa Bacocco è semplice semplice, banale oseremmo dire: Pd (sinistra in genere) uguale Bibbiano. Punto.
E poi dice che la politica è caduta in basso. Con questi cervelli che girano che vi aspettate?

Ma qualcuno si accorge del passo falso e gli fa notare: “Dario perdonami, non vorrei mai fare l’avvocato del diavolo, men che meno difendere l’indifendibile. Essendo di Forza Italia dovresti ben sapere che confondere consapevolmente il piano giudiziario e quello politico è una manovra di bassa lega. Vogliamo tornare alla caccia alle streghe scatenata contro mister B (Berlusconi)? Va bene, d’accordo. Ma siete sicuri che sia la strada migliore per raccogliere altro consenso?”.
E già. Anche Forza Italia non è più quella di una volta. Ma se la nuova strategia è il becero giustizialismo da social è facile immagine che il partito di mister B non avrà vita lunga, anche perché il giustizialismo c’è chi lo sa fare meglio di loro.