“Non può essere l’europarlamentare il successore di Berlusconi, mi candido a guidare il Rinascimento di Forza Italia”. Parola di Vittorio Sgarbi.
Il sindaco di Sutri si è sentito toccato nell’orgoglio quando Antonio Tajani ha definito la Tuscia una terra abbandonata. E ha deciso così di restituire pan per focaccia, candidandosi a guidare “il Rinascimento” di Forza Italia, il cui futuro, secondo lui, è nell’alleanza con Matteo Salvini e la Lega. Una posizione decisa e netta, che non mancherà di suscitare polemiche. Il ragionamento di Sgarbi è semplice, quasi matematico: “Loro stanno sopra il 30% e noi sotto il 10%” ha detto in un’intervista a Libero Quotidiano. Ma le critiche al delfino forzista non finiscono qui. Infatti, secondo Sgarbi la mancata presenza di Berlusconi alla convention nella città dei Papi è stato un vero e proprio “schiaffo di Viterbo”, che si traduce in uno schiaffo all’europarlamentare che tanto ha voluto l’evento nella città dei papi. I limiti di Tajani secondo Sgarbi sono molti e sono sia politici che caratteriali.
“Il successore di Berlusconi non può essere Tajani – tuona provocatorio il sindaco di Sutri – antico giovane monarchico, fedelissimo di Berlusconi, ma privo di fantasia politica che non sia convenzionalmente europea come la sua esperienza prevalente. Uomo gentile, Tajani non è in grado di accendere un popolo abbandonato”. Bisognerà vedere se questa è solo una semplice provocazione per rinvigorire un ambiente un po soporifero come quello di FI o celi una vera e propria strategia politica. Sgarbi da sempre ci ha abituato a vederlo andare oltre gli schemi e questa potrebbe essere una novità per un partito ingessato come quello di Berlusconi.