C’è un nesso tra il colpo messo a segno nell’abitazione di Paolo Biscetti (ladri in casa, domenica pomeriggio, a La Quercia, scoperti dalla moglie che è stata presa in ostaggio e costretta a consegnare loro tutti i soldi in contanti che aveva con sé, circa 500 euro) e la sparatoria avvenuta martedì, quando i carabinieri si sono imbattuti in una Ford che si è data alla fuga?
Alla Quercia, dove i cittadini sono letteralmente scossi per questi due avvenimenti che stanno turbando non poco i sonno di tutti, se lo chiedono in molti. Impossibile, tuttavia, rispondere alla domanda, visto che i carabinieri, a cui sono affidate le indagini, non si lasciano sfuggire nessun commento. Sicuramente, prove della connessione tra i due eventi apparentemente non esistono, tanto è vero che gli stessi militari dell’Arma, che sono riusciti ad acciuffare uno dei quattro fuggitivi, non hanno potuto in questa fase andare oltre una semplice denuncia.
Le indagine tuttavia vanno avanti incessantemente. Sono state ascoltate diverse persone e soprattutto, in questa fase, ci si è indirizzati all’esame dei filmati registrati da alcune telecamere collocate nelle strade della frazione. Si tratta, insomma, di dare un nome alle due persone, un uomo e una donna, che sono entrate in azione nell’abitazione del noto commerciante e quindi anche ai tre a bordo della Ford, che scesi e abbandonata l’auto, sono scappati a piedi. Il quarto, come detto, è stato preso.
I carabinieri, sia sulla base di alcuni filmati utili che di testimonianze, tra cui quella della diretta interessata, la donna cioè presa in ostaggio, sarebbero in possesso di alcuni identikit, ma il compito di risalire alla vera identità dei malviventi non sembra facile.
Il timore di tutti è che esista una banda pronta a colpire in qualsiasi momento, come si è visto anche in pieno giorno, e che quanto accaduto possa preludere ad una escalation di furti, come avvenuto qualche anno fa a Vitorchiano, dove i ladri hanno continuato a colpire per settimane nonostante il dispiegamento delle forze dell’ordine. Se così dovesse accadere, ci troveremmo di fronte a una banda che conosce bene il territorio e che dunque è sufficientemente sicura di poterla far franca. Sul fronte delle indagini, il fuggitivo acciuffato e denunciato è stato ascoltato a lungo, ma, da quanto si è appreso, non avrebbe rilasciato dichiarazioni significative per risalire ai complici. Su tutto ciò, come detto, vige però il massimo riserbo dei carabinieri, che, tra gli altri elementi a loro disposizione possono anche contare sull’auto abbandonata dei fuggitivi. Di chi è? E’ stata rubata oppure no? Sono stati ritrovati a bordo oggetti utili per spiegare queste misteriose vicende?