Dunque, la direzione nazionale del Pd ha dato mandato al segretario di trattare con il M5S. La votazione stavolta è andata liscia come l’olio, tanto che la linea di condotta dei dem è stata approvata per acclamazione. Cinque i paletti messi ai pentastellati e che ora saranno alla base delle trattative: appartenenza leale all’Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del Parlamento; sviluppo basto sulla sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori; svolta nelle ricette economiche e sociali, in chiave redistributiva, in grado di aprire una stagione di investimenti”.
Questa linea oggi Zingaretti la porterà al Quirinale. Per il segretario, come ha dichiarato, un eventuale nuovo governo deve essere “di svolta, di legislatura, in discontinuità con il precedente e con alla base una forte condivisioni degli obiettivi”. No, dunque, ad un contratto di governo cambiando capitoli e sottoscrittori perché se questa sarà la contropartita dei pentastellati allora, ha detto Zingaretti, “è meglio andare alle urne”.
“Non ho mai demonizzato M5S – ha affermato ancora Zingaretti – anzi, al contrario, ho tentato di sviluppare un’analisi attenta su questo movimento, ma non posso ignorare differenze enormi, che riguardano i principi, un’idea di Europa e di democrazia. Non facciamo finta che queste differenza siano scomparse. Dobbiamo lavorare sui contenuti e sul merito”.
“Di fronte alla situazione drammatica del Paese – ha aggiunto il segretario – abbiamo il dovere come forza democratica di dare la disponibilità e verificare se esiste la possibilità di dare vita a una maggioranza parlamentare nuova, forte, di discontinuità e di larga base parlamentare che convinca le persone delle nostre ragioni. La nostra proposta deve essere chiara, lineare e trasparente per evitare a tutti coloro che tenteranno questo esperimento l’accusa di trasformismo. No a una confusa ammucchiata. Sono molto contento e molto soddisfatto – ha concluso – per il livello di unità e compattezza che abbiamo trovato nella direzione del partito, che, per la prima volta dopo moltissimi anni, ha votato dandomi un mandato all’unanimità. Noi siamo pronti per riferire al presidente Mattarella la nostra piena disponibilità a verificare le condizioni di un governo di svolta utile al paese”.