Pubblichiamo un intervento di Pierluigi Bianchi dell’assemblea nazionale del Pd in merito al tentativo della corrente panunziana di allearsi in Provincia con la destra e in Comune con il M5S.
Le dichiarazioni del vice commissario del PD della provincia di Viterbo, Marco Tolli, mi obbligano, come membro dell’assemblea nazionale, a fare alcune dichiarazioni.
Apprendere dalla stampa di una lunga trattativa politica per realizzare in provincia una maggioranza allargata a Fratelli d’Italia e Forza Italia, senza nessun dibattito nel partito e soprattutto senza nessuna consultazione degli inscritti del Partito Democratico della provincia di Viterbo, è veramente incredibile. Una linea politica opposta a quella del Partito Democratico nazionale che, in presenza di una solida maggioranza di centro sinistra a Palazzo Gentili, non può trovare motivazione alcuna.
La paura di perdere le prossime elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, il prossimo ottobre, a seguito della grave sconfitta elettorale delle ultime elezioni amminstrative, è l’unica motivazione.
Una strategia, caro Tolli, che ha umiliato il Pd ed i suoi alleati. Una proposta rifiutata dalla destra con sdegno, non solo, ma con la richiesta di dimissioni del presidente Nocchi che non avrà più la maggioranza consigliare a sostenerlo dopo il rinnovo. Gli italiani quando votano vogliono sapere chi governa e chi fa la minoranza. Ruoli totalmente diversi di cui la democrazia ha bisogno.
Se il tempo, caro Commissario, speso ad inseguire la destra fosse stato utilizzato per costruire una ampio campo di centrosinistra sarebbe stato utile. Oggi, il Partito Democratico a Viterbo su questa linea è isolato, profondamente diviso a metà al proprio interno e abbandonato dai suoi alleati civici.
La gestione del potere, senza la politica, la condivisione ed il coinvolgimento produce solo danni.
Apprendo sempre dalla stampa che, contemporaneamente, al Comune di Viterbo gli esponenti del PD panunziano avviano un percorso di alleanza con il movimento 5 stelle.
Insomma, caro Tolli questa parte del PD panunziano cerca di avviare contemporaneamente un’alleanza con la destra e una con i 5 stelle. Due proposte contro la linea politica del segretario Zingaretti ed entrambe destinate al fallimento con ulteriore perdita di credibilità e di consenso da parte del Partito Democratico.
Caro Commissairio, apprendiamo di essere in fase congressuale a Viterbo. Non c’è dibattito su progetti e programmi per la gente, siamo sempre più distanti e diamo l’immagine di essere interessati solo alla gestione del potere con chiunque e a qualunque costo. Sarà l’ennesima conta inutile e ristretta per le truppe cammellate, magari di questo o quell’ente regionale. Non c’è nessuna costituente delle idee in provincia di Viterbo ma solo il perseverare nella politica del “che te serve?”.
Sarà un caso, caro Tolli, ma la tua nota spiega alla destra cosa fare e alla Lega cosa non fare. I cittadini della Tuscia avrebbero letto con interesse che cosa vuole fare il PD e il centrosinistra , come rispondere ai loro problemi e alle loro speranze. Così non andiamo da nessuna parte. Diamo l’idea di vergognarci del PD, dei suoi valori, dei suoi progetti cercando di nasconderci all’interno di liste civiche. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo e molto chiari su quello che vogliamo fare. Il “campo largo” di cui parla Zingaretti non è certamente il centro di ritrovo per riciclati, trasformisti e ceto politico senza consensi. Dobbiamo ritornare tra la gente partendo dagli ultimi. Il nostro congresso, dovrebbe essere il congresso delle idee partendo dai bisogni degli ultimi, non certo la saga dello strabismo delle alleanze contro natura. Se questa parte del PD prosegue su questa linea provocherà danni irreversibili alle prospettive del centrosinistra viterbese. Non serve un Partito Democratico chiuso, arroccato che annulla il pluralismo ed esalta il pensiero unico e la gestione del potere fine a se stessa. Caro Tolli, pensaci non passare alla storia come il commissario che di fatto ha liquidato il PD viterbese.
Pierluigi Bianchi
Componente Assemblea Nazionale Partito Democratico