Casapound, totalmente cannibalizzata dalla Lega di Salvini, smette di essere partito e ritorna movimento. Ad annuncialo il leader Gianluca Iannone: “In seguito all’esperienza delle ultime elezioni europee e al termine di una lunga riflessione – ha dichiarato – Casapound Italia ha deciso di mettere fine alla propria esperienza elettorale e partitica”. L’impegno per Iannone non è però finito. Infatti questa “sarà anche un’occasione per tornare a investire tempo ed energie nella formazione militante, particolarmente essenziale, dati i nuovi pruriti liberticidi della sinistra”.
Insomma, una buona notizia per tutti quelli che avevano chiesto a gran voce lo scioglimento della formazione di ultra destra, ma la vera domanda è un’altra: a che serve Casapound se c’è già la Lega? In un Paese come il nostro, con un elettorato sempre più vicino a temi reazionari, il Carroccio ha riempito tutto il vuoto che c’era da riempire anche perché le piccole realtà come Casapound e Forza Nuova non sono state in grado di porsi come punto di riferimento credibile per chi un tempo si identificava, ad esempio, nel Movimento sociale italiano e poi in An. Salvini ha sposato una parte degli ideali di queste forze politiche, offrendosi magari non come il migliore rappresentante delle loro istanze, ma senza dubbio come l’unico con i numeri necessari per perseguirle. Risultato: l’elettorato di estrema destra ha optato per il voto utile, preferendo Salvini a Forza Nuova e Casapound e condannando questi ultimi all’insuccesso anche nell’era del “Prima gli italiani”.