Sono iniziate ieri le operazioni di distacco dei contatori degli utenti morosi da parte di Talete. I tecnici della società, secondo quanto riportato dal Corriere di Viterbo, sono entrati in azione a Civita Castellana, dove avrebbero apposto i sigilli a 10 utenze di cittadini. La campagna di recupero dell’evasione era stata annunciata nei giorni scorsi dal nuovo management della società per far fronte a una situazione debitoria andata praticamente fuori controllo. Secondo stime della società, il buco finanziario ammonterete a oltre 20 milioni di euro, frutto dei mancati introiti degli ultimi anni. L’evasioni, secondo dati aggiornati, ammonterebbe al 18% del fatturato annuo. L’arrivo dei tecnici di Talete ha subito scatenato polemiche e proteste. Molti cittadini, preoccupati della situazione creatasi, avrebbero chiamato i carabinieri, altri invece avrebbero rivolto le loro lamentele in Comune. Proprio per questo la nuova amministrazione, da poco insediata, con a capo Franco Caprioli, si sarebbe subito messa in movimento scrivendo al direttore e al presidente di Talete un lettera in cui si chiede di sospendere le operazione dal momento che si ravviserebbero rischi di natura igenico-sanitario.
Sempre dal Corriere di Viterbo si apprende che il nuovo presidente di Talete, Andrea Bossola, vuole procedere alla ricapitalizzazione della società. E’ intenzionato a chiedere 40 milioni ai Comuni soci. Se non lo fanno, non resterebbe altro da fare che chiedere l’aiuto dei privati. Nessun accenno al finanziamento di 35 milioni che avrebbe dovuto erogare Arera e in nome del quale è stato eletto il nuovo consiglio di amministrazione, frutto di un grande inciucio tra il Pd panunziano, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nei prossimi mesi se ne vedranno delle belle.