Come dichiarato dal nuovo presidente di Talete, Andrea Bossola, del famoso finanziamento di 34 milioni di euro che la società dovrebbe ottenere da Arera non si sa ancora nulla. Se arriverà non è per ora: si prospettano tempi assai lunghi. In ogni caso, sembra di capire dalle sue parole, al momento non si sa proprio se sarà concesso.
Eppure, questo fantomatico finanziamento è stato alla base dell’aumento delle bollette idriche deciso a fine 2018 dall’assemblea dei soci con il voto determinante del Comune di Viterbo e della Provincia. Arena e Nocchi dissero che rincarare le tariffe (a mo’ di garanzia per Arera) era indispensabile soprattutto per questo motivo, posto che l’arrivo di quei soldi sarebbe servito per evitare il fallimento della società. Più recentemente, sempre con la scusa di questo finanziamento, i due, sotto l’attenta regia di Battistoni e Panunzi, hanno anche dato vita al grande inciucio pre-elettorale, nominando il nuovo cda senza attendere l’esito del voto: “Se non facciamo presto, rischiamo di perderlo”. Bene, facciamo quattro conti della serva: da quando sono state aumentate le bollette sono passati sei mesi, poco più di un mese invece è trascorso dalla nomina del nuovo cda e dalle elezioni, ma dei soldi di Arera quasi non si parla più. Come giustificano tutto ciò il sindaco di Viterbo e il presidente della Provincia? Da parte loro ci si attende un chiarimento pubblico perché le cose sono due: o hanno parlato senza conoscere come stavano le cose (il che sarebbe gravissimo per chi ricopre un ruolo come il loro) oppure, in maniera altrettanto grave, hanno preferito anteporre l’interesse politico a quello del cittadino.
Sempre da Bossola si è appreso che Talete vanterebbe almeno dieci milioni di crediti da privati morosi, da qui la campagna di recupero che partirà nei prossimi giorni con tanto di chiusura dei contatori ai danni di chi non si mette in regola. Tutto legittimo, ma, ci si chiede, chi c’era prima di Bossola perché non si è messo con la stessa determinazione? Perché il recupero dei crediti viene fatto solo ora? E Bossola ha intenzione di denunciare tutto ciò alla Corte dei conti se è vero, come è vero, che il mancato recupero dei crediti potrebbe essere motivo di un danno all’erario?
La verità è che i cittadini pagano l’acqua sempre di più senza che sia stato risolto un solo problema tra i tanti che attanagliano la Talete. E’ per questo che ci si attende dallo stesso Bossola un piano industriale quanto prima esaustivo di tutte le azioni che si vogliono intraprendere per riprendere in mano i conti andati fuori controllo. E soprattutto ci si attende un’operazione verità scevra dai giochi della politica e dagli inciuci tra destra e sinistra orchestrati da Forza Italia e dalla del Partito democratico rappresentata in Regione.