Riceviamo e pubblichiamo
Anche a Viterbo per iniziativa del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” nella notte tra giovedì 20 e venerdì 21 giugno si e’ tenuta una notte di veglia in solidarietà con quanti a Lampedusa stanno vegliando sui gradini del sagrato di una chiesa per chiedere che sia finalmente consentito lo sbarco dei naufraghi a bordo della Sea-Watch.
Nel corso della notte sono stati letti la Costituzione della Repubblica Italiana, la Dichiarazione universale dei diritti umani, ed alcuni scritti di Hannah Arendt, di Martin Luther King, di Primo Levi, di Rosa Luxemburg, di Nelson Mandela, di Simone Weil.
Ed e’ stata anche data lettura dell’appello al Presidente della Repubblica promosso dalla partigiana, femminista e senatrice emerita Lidia Menapace e dal missionario costruttore di pace padre Alex Zanotelli, e con loro da centinaia di persone di volontà buona e decine di associazioni democratiche, appello che testualmente recita:
“Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l’ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E’ il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e’ il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall’ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo”.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha riassunto la situazione riproponendo alcune semplici riflessioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele; ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà; vi è una sola umanità in un unico mondo vivente casa comune dell’umanità intera; salvare le vite e’ il primo dovere.
Un governo che omette di soccorrere i naufraghi negando loro approdo in porto sicuro commette un crimine; un governo che insulta, minaccia, aggredisce e sabota i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo commette un crimine; un governo che attua persecuzioni razziste commette un crimine; un governo che si adopera affinché i superstiti dei lager libici siano ricacciati nei lager libici commette un crimine; un governo che istiga all’odio razzista commette un crimine; un governo che viola la Costituzione della Repubblica commette un crimine.
Il razzismo e’ un crimine contro l’umanità: ogni persona senziente e pensante insorga non violentemente contro il razzismo; ogni persona senziente e pensante insorga non violentemente in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; ogni persona senziente e pensante insorga non violentemente in difesa della legalità che salva le vite; ogni persona senziente e pensante insorga non violentemente in difesa della democrazia, della civiltà, dell’umanità.
Distogliere lo sguardo non e’ possibile; tacere non e’ possibile; ogni persona assuma su di se’ il dovere comune: sii tu l’umanità come dovrebbe essere, sii tu il buon samaritano, agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero nei tuoi confronti.
E’ oggi che occorre contrastare la violenza razzista del governo italiano; e’ oggi che occorre difendere le vite umane innocenti ed inermi in pericolo; e’ oggi che occorre testimoniare che l’Italia e’ una repubblica democratica e antifascista, che riconosce e difende i diritti di tutti gli esseri umani.
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo