Talete è costretta a fari i conti con le proprie finanze. Da qui, per fare cassa, la stretta sui morosi. La situazione è disastrosa. Ma se è vero che l’evasione è quantificabile in circa il 15% del fatturato e il credito che va recuperato ammonta a circa 10 milioni di euro, è pur vero che la società ancora non ha fatto chiarezza sui 35 milioni di finanziamento chiesti ad Arera da cui sono scaturiti gli aumenti delle bollette 6 mesi fa. Quel che è certo è che questi soldi, ammesso e non concesso che arriveranno, non saranno fruibili nel breve periodo, ma si dovrà aspettare ancora un bel po.
Che le cose stanno così lo ammette il nuovo presidente Andrea Bossola, intervistato dal Corriere di Viterbo. Al quotidiano ha dichiarato che esiste un piano per la tolleranza zero, ribadendo implicitamente che nelle prossime settimane in molti si vedranno recapitare ingiunzioni e multe per i mancati pagamenti: del resto recuperare 10 milioni in poco tempo è un operazione non da poco. Secondo Bossola l’azione colpirà soprattutto i furbetti che ci marciano da anni e non è mirata alla bolletta da 50 euro, ma a crediti ben maggiori.
In merito ai 35 milioni chiesti ad Arera ha affermato che si tratta di un prestito che va ripagato e che per averli bisognerà aspettare più del previsto. Ma intanto le bollette sono aumentate e nulla è stato ancora risolto.