Occhi puntati sulla verifica in maggioranza, che dovrebbe svolgersi entro questa settimana o i primi giorni della prossima. Almeno stando a quanto riferito dal sindaco Giovanni Arena ad alcuni organi di informazione. A livello ufficioso, però, le trattative sono già in corso da un bel po’ di tempo, lontane da orecchie e occhi indiscreti. Si parla di poltrone, ma anche di azione amministrativa a cui ridare un po’ di vita, posto che è sotto gli occhi di tutti l’immobilismo della giunta a fronte di una città dove nessuno dei problemi (dal decoro ai servizi) oggetto di campagna elettorale lo scorso anno è stato risolto. La situazione in molti casi è peggiorata.
Probabile che alla fine una quadra sarà trovata proprio sulle poltrone. Innanzitutto, viene data in uscita Francesca Bufalini, assessore a tempo sin dall’inizio. Sarà ricordata come una meteora. Al suo posto qualcuno della Lega: in pole position ci sarebbe Ludovica Salcini. Nubi scurissime si addensano nel frattempo su Fondazione di Gianmaria Santucci. Troppi due assessorati, ne sono convinti quasi tutti. Per un discorso di quote rosa potrebbe uscire Paolo Barbieri.
In tutto questo bailamme Arena ostenta sicurezza, ma è solo apparenza. Dopo la debacle elettorale di Forza Italia, che molto difficilmente potrà riprendersi dalla botta ricevuta (anche perché il cavaliere non ritornerà giovane da qui ai prossimi mesi e anni), il primo cittadino teme di essere costretto prima o poi a fare le valigie. Non subito, però. Prima va trovata un’alternativa credibile e in questa fase di nomi sulla piazza per il centrodestra viterbese non ce ne sono. Per la Lega potrebbe perciò essere conveniente lasciarlo al suo posto in attesa di tempi migliori e anche della piega che prenderanno gli eventi a livello nazionale. Arena lo sa ed è per questo che è molto nervoso, come dimostra la reazione scomposta avuta per i manifesti sulle tasse fatti affiggere da Chiara Frontini.
Al di là di ciò, resta il dato di una città senza una classe dirigente adeguata. Le nuove leve, trentenni o quarantenni che siano, di cui è pieno il consiglio comunale, si dimostrano non all’altezza delle sfide. Arroganza tanta, ma preparazione zero.