Tutto va a rotoli in città, ogni giorno ne succede una nuova, ma per il sindaco la colpa è sempre degli altri, mai la sua. Viterbo sembra una giungla? Colpa del maltempo che non permette di tagliare l’erba. I contratti per la cura del verde non sono stai rinnovati? Il responsabile è il dirigente, non la giunta. Il Comune decide di pignorare i conti della Talete? Anche stavolta il sindaco non c’entra niente. Qualcuno – chi, non ce l’hanno ancora detto – ha dato l’ordine, ma ha assicurato Arena che ci saranno conseguenze.
Mai una volta che Arena si sia scusato per uno dei tanti disservizi causati ai viterbesi in appena un anno di governo a Palazzo dei Priori. Lascia davvero impressionati la capacità del primo cittadino nell’esibirsi nella disciplina dello scaricabarile.
L’ultima dimostrazione l’abbiamo avuta appunto nel corso della seduta del Consiglio comunale durante la quale si è discusso della piscina e della delibera che dovrebbe portare alla riapertura della struttura della Pila, con gestione in via provvisoria assegnata alla Fin. Seduta poi saltata perché la maggioranza non aveva i numeri per approvare la delibera. Ebbene, cosa fa Arena? Invece di prendersela con i suoi, ha puntato il dito contro la minoranza colpevole di fare semplicemente il suo dovere, in altre parole l’opposizione. Sentitelo: “A causa dell’assenza di alcuni consiglieri di maggioranza, per improcrastinabili impegni famigliari, è stato chiesto alla minoranza un gesto di responsabilità, necessario al mantenimento del numero legale. Tale richiesta è stata tuttavia disattesa dalla minoranza, nonostante avessimo accolto tutte le loro istanze. La solita opposizione strumentale, che non fa il bene dei cittadini, ha fatto saltare la seduta del consiglio, rendendo impossibile l’approvazione della delibera”.
Insomma, gli abbonamenti ancora non sono stati rimborsati, i danni alle attività economiche non ancora risarcite, ma la colpa è della minoranza. Che non governa. Nel paese delle meraviglie in cui sembra vivere Arena funziona così.