Clima politico decisamente incandescente a Bagnoregio. Insulti e accuse reciproche tra la lista del neanche trentenne Luca Profili, vicesindaco uscente ed erede di Francesco Bigiotti, e Alessandro Landi, candidato cinquantenne di “Uniti per Bagnoregio”, sostenuto tra l’altro dallo storico ex sindaco Erino Pompei.
Vengono minacciate querele e denunce da ambo le parti: in un piccolo paese robe così non si erano mai viste. A Landi, che afferma di voler portare aria nuova in Comune, la lista Profili risponde nervosamente che il pulpito da cui viene la predica non sarebbe quello giusto visto che l’avversario da anni risiede a Viterbo, salvo stare a Bagnoregio solo nel fine settimana, motivo per cui non conoscerebbe nulla del paese. Un “difetto”, questo, messo in giro dalla lista Profili sin dall’annuncio della candidatura di Landi, a dimostrazione di un certo nervosismo per la discesa in campo di una persona che non si aspettavano, e la circostanza non poteva non causare la reazione forte e decisa del diretto interessato. Landi ha risposto infatti sostenendo che il clima che si respirerebbe in paese è di grande soffocamento. Ogni forma di dissenso verrebbe messa a tacere dal sindaco uscente e dalla sua cerchia, che però (è il pensiero di Landi) non si renderebbero conto del solco che li dividerebbe dai cittadini, i quali se è vero che avrebbero paura di manifestarlo pubblicamente, nei discorsi privati criticherebbero duramente l’operato della giunta uscente.
Fatto sta che Landi ha provato comunque ad invitare Profili a un confronto pubblico, un dibattito per mostrare ognuno il proprio programma agli elettori. La risposta, arrivata proprio ieri, è stata no. Risultato: queste elezioni, al di là di quale sarà il verdetto delle urne, sembrano destinate a scavare un solco importante all’interno del paese.