
E meno male che il Pd, con Zingaretti, dovrebbe voltare pagina. La volta talmente bene che, all’insegna della più “gloriosa” tradizione della vecchia politica, il governatore del Lazio e i suoi rappresentanti sul territorio scendono in campagna elettorale, per le primarie, con le cene e i banchetti. Roba da matti. Neanche si trattasse di votare per le elezioni politiche.
E invece sì. A Viterbo, giovedì scorso, gli zingarettiani, capeggiati da Panunzi e Mazzoli, si sono ritrovati al ristorante “La vecchia fornace” di Orte. Una grande piazza, o meglio una piazza grande, ben apparecchiata per cercare voti per il governatore. Costo della cena 17 euro, ma che vuoi che siano di fronte all’allettante possibilità di continuare a banchettare (in senso metaforico) se Zingaretti diventa segretario del Pd.
Una cena per la segreteria del partito. Non s’era mai visto, ma ormai siamo abituati a tutto. Certo, fa effetto vedere scritto sugli inviti “il 3 marzo voltiamo pagina” quando, a ben vedere, la pagina che a parole si vuole voltare ripropone un film già visto. Anzi, anche peggio. Della serie: al peggio non c’è mai fine.