Aumentano le adesioni alla manifestazione contro la mafia in programma il 15 febbraio, organizzata da Cgil, Cisl e Uil.
Oggi anche Cna e Confartigianato hanno annunciato che saranno presenti in piazza.
“Proprio in questi giorni – spiegano Angelo Pieri e Luigia Melaragni, rispettivamente presidente e segretaria della Cna di Viterbo e Civitavecchia – il nostro centro studi nazionale ha presentato un approfondimento sui reati denunciati negli ultimi dieci anni nel Paese e ha evidenziato che si è registrato un aumento di quelli più sofisticati a danno dell’ambiente economico (+ 57,5 per cento) e propri della criminalità organizzata. La diffusione di questi reati pregiudica fortemente la propensione all’imprenditorialità e agli investimenti, impedisce lo sviluppo di un’economia sana”.
Anche da parte del segretario provinciale di Confartigianato Andrea De Simone il messaggio è chiaro: “Da tempo la nostra associazione si è dotata di un codice etico, con l’intento di attuare e promuovere modelli di comportamento ispirati all’integrità e al rispetto della legalità. Le imprese e gli imprenditori del nostro sistema associativo riconoscono, infatti, tra i valori fondanti della Confederazione il rifiuto di ogni rapporto con organizzazioni criminali o mafiose e con soggetti che fanno ricorso a comportamenti contrari alla legge”.
Intanto il comitato Lavoro e Beni Comuni chiede che il sindaco riferisca al più presto in Consiglio comunale sul tema della mafia a Viterbo.
“Ben vengano fiaccolate e manifestazioni pubbliche organizzate dalle realtà sociali per portare all’attenzione un tema di tale rilevanza, ma alle istituzioni spettano azioni e impegni concreti”, affermano in una nota Paola Celletti e Barbara Cozzolino. E aggiungono: “Come primo doveroso passo, aspettiamo dunque una relazione dettagliata sullo stato dei fatti alla data odierna e, soprattutto, la promozione di strumenti amministrativi volti a porre in essere tutte le azioni e le prerogative assegnate ai sindaci e ai Comuni per il contrasto alle organizzazioni mafiose”. Nel dettaglio: “L’emanazione di regolamenti e atti amministrativi ispirati a principi di legalità e di controllo, volti a rafforzare la piena trasparenza delle procedure di appalto, di rilascio delle concessioni, di contrasto alla corruzione e a ogni forma di abusivismo (commerciale e edilizio); l’attivazione di campagne d’informazione rivolte alla cittadinanza contro il racket e l’usura; l’attivazione di percorsi di sensibilizzazione nelle scuole, attraverso incontri, campagne informative, percorsi culturali e sociali al fine di far maturare consapevolezza critica e coscienza civica”.