“E’ un grande risultato destinato a fare probabilmente giurisprudenza in Europa riguardo la tutela dell’ambiente e della biodiversità”.
Così Italia Nostra Lazio commenta la decisione del Tar del Lazio che ha sospeso, formulando specifici quesiti alla Corte di Giustizia della Unione Europea, il procedimento sul ricorso avanzato dalle associazioni ambientaliste riguardo la trasversale Orte-Civitavecchia.
I giudici amministrativi hanno così rimesso la questione all’Europa sospendendo “il giudizio – si legge nel provvedimento – fino alla notificazione a questo Tar, da parte della Cancelleria della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, della decisione emessa dalla suddetta Corte”.
Con il ricorso le associazioni ambientaliste chiedono l’annullamento della delibera del Consiglio dei Ministri del 1.12.2017 con la quale veniva adottato “il provvedimento di compatibilità ambientale del progetto preliminare, tracciato verde, della strada statale n. 675 “Umbro Laziale”, asse Orte-Civitavecchia, tratta Monte Romano est – SS 1 Aurelia”.
“La nostra associazione – commenta Marzia Marzoli di Italia Nostra Sezione Etruria – è stata protagonista in tutti i passaggi di questa vicenda. E’ un grande risultato perché conferma che il provvedimento adottato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri era in contrasto con le direttive Habitat ed Uccelli. Questa ordinanza conferma che avevamo ragione e che un’area di pregio, già vincolata come Zps, va tutelata. La decisione – prosegue l’esponente di Italia Nostra – riveste una enorme importanza poiché farà giurisprudenza per diversi casi analoghi in tutta Europa. Ricordiamo che il cosiddetto tracciato verde che attraversa la Valle del Mignone per 14,4 chilometro passerebbe in una Zona a protezione speciale (Zps) e disterebbe dai 100 metri a 1 chilometro da un Sito di interesse comunitario (Sic), che è il corso stesso del fiume Mignone, entrambi siti tutelati da Natura 2000, una rete europea istituita per la conservazione della biodiversità”.
Sette i quesiti formulati dal Tar del Lazio alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. (CLICCA QUI PER L’ORDINANZA DEL TAR)