
Legge sull’acqua pubblica: Bengasi Battisti è intervenuto come delegato dell’associazione nazionale comuni virtuosi durante le audizioni alla commissione ambiente della camera dei deputati.
“In maniera coerente con i principi fondativi dell’associazione che rappresento – dice Battisti – ho sottolineato il valore dell’acqua quale diritto umano essenziale non mercificabile. L’acqua in quanto monopolio naturale non può trovare benefici nella libera concorrenza e in applicazione del referendum del 2011 la gestione dovrebbe essere pubblica e posta al di fuori delle leggi di mercato”.
I comuni virtuosi da tempo hanno espresso il loro sostegno alla proposta di legge che ha come come prima firmataria l’onorevole Federica Daga, in quanto il testo recepisce la volontà popolare espressa nel referendum e i principi di acqua diritto inalienabile, bene comune indispensabile, esauribile e non riproducile.
“Sosteniamo il principio di gestione in ambiti di bacino idrografico con un governo trasparente e partecipativo dove i Comuni siano protagonisti e responsabili della governance e dove le risorse economiche provengano sia dalla tariffa che dalla fiscalità generale – ha aggiunto Battisti -. Risorse dalla fiscalità generale per un grande piano delle opere di abduzione e depurazione che possano garantire acqua di qualità e quel minimo vitale di 50 litri pro capite gratuito a tutti. Abbiamo inoltre sostenuto la legittimità per i comuni con meno di 5000 abitanti di poter gestire autonomamente il ciclo delle acque a condizione che gestiscano l’intero ciclo”.
L’auspici dell’associazione nazionale comuni virtuosi è che il parlamento possa discutere e approvare una legge che “finalmente e opportunamente recepisca la volontà popolare espressa con il referendum del 2011 e porti definitivamente fuori dal mercato il bene acqua riconducendolo a una sana gestione pubblica escludendo il profitto”.