Lo scandalo del Cup – con centinaia di lavoratori vittime dei tagli imposti da Zingaretti, che determineranno, con l’arrivo della nuova società che si è aggiudicata il servizio, rinnovo di contratti con meno ore e stipendi più bassi del 20/30 per cento – finisce sul tavolo del ministero del lavoro. Che vuole vederci chiaro. Finora tutte le proteste dei lavoratori si sono infrante contro un muro di gomma e il governatore non si è degnato neanche di incontrarli: troppo impegnato evidentemente nella campagna elettorale per la segreteria del Pd. Da parte sua, dunque, l’esatto contrario di quello che dovrebbe fare un governo di sinistra. Gente con anni di servizio alle spalle condannata a guadagnare quattro lire e a non arrivare alla fine del mese.
Per questo “il ministero del lavoro – ha annunciato il sottosegretario Claudio Cominardi – sta seguendo con la massima attenzione la procedura d’appalto assegnata dalla Regione Lazio. Di concerto con il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, ho deciso di attivare l’Ispettorato nazionale del lavoro per verificare per quanto di competenza la gara d’appalto. Anche l’Anac è stata interpellata sulla regolarità della procedura. E’ necessario vigilare sulle gare al massimo ribasso che in troppi casi ledono i diritti dei lavoratori”.