Prima Massimo Mecarini (“con il ministro davanti – affermò il presidente del Sodalizio la sera del 3 settembre – la Macchina è andata più veloce”), ora Sandro Rossi. “Un ministro che viene in mezzo a noi ci fa piacere e va alla storia”, è quanto ha detto il capo dei facchini durante l’assemblea che si è tenuta nei giorni scorsi all’ex chiesa della pace.
Nonostante le polemiche per il modo con cui all’ultimo Trasporto è stato consentito al leader della Lega di trasformare la festa di Santa Rosa in uno show personale, in una sagra di paese con tanto di cori da stadio provenienti da alcune persone tra la folla; nonostante tutto questo, dicevamo, i vertici dei facchini sono tornati a parlare della sera del 3 settembre con nuove lodi per il leader del Carroccio,
Ora, senza stare a ricordare che da sempre politici e autorità vanno tra i facchini alla partenza o alla piazza del Plebiscito per omaggiarli, ma mai nessuno si è azzardato a rubare la scena proprio a loro spingendosi lungo il percorso, anche noi onestamente ci auguriamo che quanto successo lo scorso 3 settembre sia un fatto storico. Nel senso che non si ripeta mai più in futuro, per il bene di Viterbo.
Tutti d’un sentimento sì. Hip hip urrà per Salvini, invece, no grazie. No per il leader della Lega, no per qualsiasi altro politico che volesse in futuro trasformare la festa di Rosa nella propria passerella politica.