E meno male che nel Pd, secondo Zingaretti, bisogna superare i metodi dei capi bastone. Meno male che il rinnovamento tanto sbandierato dal presidente della Regione Lazio dovrebbe passare attraverso il metodo della trasparenza e del merito. Meno male.
Quello che vedete in questa fotografia è lo scontrino del capo segreteria di un noto assessore regionale. Un uomo di Zingaretti, per essere chiari, che ha versato 720 euro al partito per comprarsi un po’ di tessere da regalare agli amici. Voti insomma per il presidente della Regione che aspira a fare il segretario nazionale del Partito democratico. Più precisamente, nel caso specifico, voti per il candidato del presidente alla segreteria regionale: Bruno Astorre. Un fatto ovviamente gravissimo, vergognoso, che fa intravedere uno scenario inquietante: quello di un congresso truccato.
Se questi sono i metodi usati dagli uomini di Zingaretti non c’è da stare tranquilli neanche a Viterbo, dove di tessere ne sono state fatte tantissime e addirittura se ne volevano fare molte di più. Se oltre a Roma anche nelle altre province del Lazio sono state comprate tessere, ci si chiede che razza di congresso è quello su cui la Regione vuole mettere il cappello. Qui non stiamo più neanche ai capi bastone, ma alla politica dei padroni che comprano sudditi da comandare e manovrare a piacimento. Questo non può essere il Pd del domani, è uno scandalo che chiama ogni iscritto vero e ogni simpatizzante di questo partito a far sentire forte la propria voce.