Città verdi: nella classifica di Legambiente sugli ecosistemi urbani il balzo in avanti più forte lo fa Viterbo che guadagna 42 posizioni, classificandosi al 60esimo posto su 104. In testa Mantova, Parma e Bolzano. Mentre in fondo alla classifica troviamo Massa, Agrigento, Catania. Roma si deve accontentare della 87esima piazza.
Il 25esimo rapporto ecosistema urbani di Legambiente e Ambiente Italia, su dati 2017, si basa su 17 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, trasporti, ambiente, energia).
I settori dove Viterbo fa maglio sono i rifiuti: la raccolta differenziata, secondo questa classifica, sarebbe arrivata al 55,18 per cento, un dato che colloca Viterbo al 52esimo gradino della classifica nazionale. Lontano da Pordenone che è all’84,7 per cento. Ma comunque un risultato incoraggiante. Mentre sarebbe notevolmente diminuita la quantità di rifiuti urbani prodotti: la città dei papi arriva ai piedi del podio con 397 kili ad abitante.
Viterbo spicca anche per la qualità dell’aria: nono posto nazionale per la percentuale di polveri sottili (media ug/mc 18), 52esimo per il biossido di azoto (media ug/mc 28).
Non mancano però le note dolenti e riguardano in gran arte il mondo dei trasporti. I viterbesi non riescono a fare a meno della macchina. Il tasso di motorizzazione è tra i più alti in Italia: ogni 100 abitanti si contano 73 vetture. L’ultima in classifica, per avere un confronto, è Frosinone con un rapporto 77/100.
Malissimo anche le piste ciclabili (90esima posizione) e in generale l’offerta del trasporto pubblico. Significativo il dato finale sull’incidentalità stradale: 1,10 morto ogni mille abitanti. E il verde, con un uso efficiente del suolo molto basso.
Altro settore dove non spicchiamo è quello dell’efficienza della depurazione delle acque (81,7 per cento) e le rinnovabili (solare termico e fotovoltaico su edifici pubblici) con una produzione di 0,88 kw/ab.