“Gravissimo timbrare il cartellino e andare a fare shopping”. Ha commentato così (e ci mancherebbe) la direttrice amministrativa della Asl, Maria Luisa Velardi, i recenti casi di assenteismo, scovati dalle forze dell’ordine, che hanno portato la sanità viterbese alla ribalta delle cronache nazionali. “Le regole – ha aggiunto, parlando, guarda caso, dalla madre di tutti i siti viterbesi, quello evidentemente più congeniale alla politica aziendale – ci sono e vanno rispettate”.
La Velardi esce dunque finalmente allo scoperto. Lo fa però dopo le sollecitazioni rivolte alla Cittadella da questa redazione, che più volte nelle settimane scorse ha chiesto di capire quali siano i controlli che compie l’azienda per evitare che si verifichino fatti così gravi. Veniamo in ogni caso a scoprire che nel novembre 2017 è stata nominata una nuova commissione ispettiva, divenuta operativa lo scorso maggio. E’ composta da quattro membri nominati dal direttore generale ed opera – sempre parole della direttrice amministrativa – secondo una serie di meccanismi di cui ci ha colpito quello del sorteggio.
Da tutti i ragionamenti della direttrice amministrativa emergono però una serie di problemi, che lei infatti si guarda bene dall’affrontare. Il più lampante, per certi versi addirittura banale, è rappresentato dal fatto che molti degli assenteisti pizzicati in questi mesi sono dirigenti medici, i quali, esattamente come tutti gli altri dirigenti medici, hanno finora goduto, oltre che dello stipendio base, anche di una maggiorazione legata agli obiettivi raggiunti, motivo per cui – ammesso che per loro fortuna non sono stati sorteggiati e quindi non sono stati oggetto di controllo da parte della commissione ispettiva – come hanno fatto ad essere stati valutati positivamente da chi giudica appunto il raggiungimento degli obiettivi?
Si palesa insomma una contraddizione in termini: da una parte – dice la Asl – sono assenteisti e non c’è motivo di dubitarne perché lo ha certificato l’autorità giudiziaria (infatti la commissione ispettiva interna non se n’è accorta), dall’altra però hanno superato gli esami di un’altra commissione, quella che appunto si occupa di giudicarne l’operato per corrispondergli la parte di stipendio variabile (tra cui i premi) legata alla produttività. Come dire: se non hanno sbagliato gli inquirenti che li hanno indagati, ha sbagliato allora chi gli ha corrisposto i premi di produttività?