“Lavoriamo al progetto di trasformare Palazzo dei Priori in un Polo museale – ha dichiarato Chiara Frontini a La Fune – così da aggiungere una tappa importante a un ideale itinerario turistico nel capoluogo della Tuscia. Per farlo al meglio occorrerebbe rendere fruibile la Sala Rossa, che oggi ospita il sindaco”. Nella Sala Rossa, che prende il nome dalle pareti rivestite di damasco rosso, ci sono un pavimento di legno intarsiato – fa notare la consigliera comunale – e un soffitto affrescato, più alcuni dipinti di un certo valore. Da parte sua dunque un avviso di “sfratto” a Giovanni Arena.
Ma può bastare la Sala Rossa per giustificare un Polo museale? Ha in mente la Frontini che cosa sia un Polo museale? Ha mai visto un museo oltre a quello di Viterbo? Ormai siamo alle comiche, il primo che si alza in questa città dice una roba più o meno suggestiva e ad essa, grazie ad Internet, viene conferita dignità di tema di cui dibattere (lo stiamo facendo in effetti anche noi in questo momento). Alla Frontini diamo comunque un suggerimento: perché non metterci, a Palazzo dei Priori, un museo delle cere? Ecco, porti avanti questo progetto, in fondo non serve tanto… le cere già esistono e sono le facce di tanti eletti che calpestano quei pavimenti tutti i giorni. Cere viventi, dunque, che danno pure spettacolo gratis, e già questa sarebbe una bella trovata per attirare il pubblico. Basta solo pubblicizzare le sedute dei Consigli comunali anche fuori Viterbo.