Non si offende nessuno, speriamo, se alla luce delle ultime inchieste sull’assenteismo diciamo che alla Asl c’è un problema enorme in merito ai controlli sul rispetto dell’orario di lavoro. Sia che si tratti di collaboratori – come i tre medici di guardia medica indagati e sospesi nei giorni scorsi perché quasi sempre assenti dalle proprie postazioni -, sia che si parli di dipendenti: è il caso dei quattro sanitari del dipartimento di salute mentale (tre medici e un assistente) sospesi al termine di una indagine chiusa venerdì dalla procura sempre per reati simili.
La premessa è che anche stavolta l’azienda sanitaria ha fornito la “più ampia e totale collaborazione agli inquirenti nel percorso di accertamento e di verifica dei reati contestati”. E questo va bene ed è giusto sottolinearlo. Ma ciò non toglie che evidentemente ci sia un problema a monte.
Nel comunicato emesso per commentare il risultato delle indagini, si apprende che da tempo presso la cittadella della salute è attiva una commissione ispettiva ad hoc “proprio per individuare eventuali atteggiamenti deprecabili e non rispettosi della legge”. Inoltre, è stato approvato un regolamento “con l’obiettivo anche di accertare e verificare le presenze e le assenze in servizio del personale presente nelle varie sedi aziendali”. E va benissimo pure questo. Non si capisce però come sia possibile che casi così eclatanti come quelli emersi in questi giorni sfuggano alle maglie dei controlli. E’ evidente che è impossibile seguire uno ad uno tutti i dipendenti. E anche fosse, per assurdo, sarebbe offensivo per tutti quei medici, infermieri e assistenti, e sono la maggioranza, che si comportano in maniera irreprensibile. Resta il fatto che qualcosa, visti i risultati, andrebbe rivisto nel modo in cui questi controlli vengono eseguiti.
Tutto questo, in conclusione, anche per non rischiare di dire l’ovvio, come quando la Asl afferma che “il lavoro della commissione proseguirà, con ancora più forza e costanza, nei prossimi giorni nelle prossime settimane e nei mesi che verranno e, laddove si accerteranno comportamenti anomali, per i quali si rendesse necessario un approfondimento di natura diversa, si provvederà ad informare gli organi competenti”.

