
Oltre alla tassa di soggiorno i turisti che vorranno visitare Viterbo potrebbero dover pagare un’altra imposta, quella di ingresso al centro storico. Qualcosa che non si è riusciti a realizzare neanche a Venezia. E parliamo forse della meta turistica più famosa al mondo, senza nulla togliere alle bellezze del capoluogo della Tuscia.
E’ quanto propone di fare Gianmaria Santucci, che dopo la proposta di togliere i varchi della ztl in via San Lorenzo – idea che è stata accolta con entusiasmo pari a zero all’interno della stessa maggioranza – adesso mette sul tavolo un altro progetto: trasformare gli ascensori che da Valle Faul conducono al duomo, in un servizio a pagamento. Un biglietto, un euro. Solo per i turisti. Dotando evidentemente residenti e semplici passanti di un passpartout, altrimenti non si capisce come si farebbe a distinguerli.
L’annuncio arriva tramite un video di cinque minuti apparso sul profilo Facebook del consigliere comunale di Fondazione: “In questi mesi l’amministrazione Arena sta investendo per completare il parcheggio di Valle di Faul e adibirlo ai pullman turistici – spiega Santucci – cosicché i pullman che arrivano a valle di Faul prendano l’ascensore e magari lascino pure un euro per il viaggio (dell’ascensore, ndr), così con quei soldi ci manteniamo l’ascensore aperto h24. I turisti quindi salgono e dà li partono”, per visitare la città.
Il tutto rientra nel piano più ampio di fare di Valle Faul la porta di ingresso per i gruppi e i singoli che vengono a visitare la città. E pazienza, solo per dirne una, se l’ufficio turistico si trova al Sacrario.
Santucci continua poi a citare il “modello Bagnoregio”. Come se il centro di Viterbo – è stato fatta notare più volte questa contraddizione – si trovasse su uno sperone di argilla e tufo collegato alla “terra ferma” solo da un ponte sottile. Ma non solo: nel suo video il consigliere di Fondazione si dimentica di dire che a Civita, a differenza di quanto sostiene lui, i turisti non raggiungono il ponte solo con le navette, ma anche a piedi, attraversando, prima di arrivare alla meta, tutto il centro storico di Bagnoregio, dove infatti sono rifiorite botteghe artigianali e piccoli attività commerciali. L’opposto di quanto vorrebbe fare Santucci a Viterbo.